Il musical "Affare pe Santi" ha proposto un viaggio al centro della Spiritualità e del Carisma di Don Bosco mettendo a confronto le Scelte di Vita di due personaggi contrapposti. Nel secolo attuale, colmo di arroganza ed indifferenza l'agire umano è governato dagli affari e dalla Borsa. Questo inferno di ombre piatte è abitato da uomini-manichini (o manichi-uomini) che si affidano al Padrone (il Diavolo) per condurre una vita...tranquilla, non rendendosi conto della pericolosità che quella calma apparente nasconde. In questo contesto compare la figura di un "commerciante di anime", un personaggio dai calzoni colore del prato, inizialmente preso per pazzo, che viene dalle nuvole e che è alla ricerca della sua bilancia per la Santità: uno strumento particolare che solleva Anime usando come contrappeso 10 Diamanti. Insomma, come dice il titolo si tratta di "Affari pè Santi", il cui unico fondamento per una buona riuscita è: "dammi le anime e prendi tutto il resto".
Una storia avvincente che contrappone gli affari gestiti dal Padrone che crea una società di manichini che rischiano di diventare troppo pesanti per toccare le nuvole al "commercio di Anime" di Don Bosco che si fonda sulla bellezza e la purezza di Anime che bruciano, realizzandosi in un gruppo di saltimbanchi con lo sguardo rivolto verso il Cielo e che vivono aggrappati alle nuvole. Un musical a mio parere strepitoso che ha commosso e mostrato ancora una volta la Grandezza del "Giullare dei campi" che offrendo il suo Coraggio ha mostrato ad ogni Giovane che la Vita può essere un biglietto per le Stelle, pagato quotidianamente con diamanti scintillanti nati dalla Grazia della "Stella più luminosa di tutte", proprio quella Grazia di Dio senza cui nulla è possibile. Personalmente mi sono trovata a vivere un momento emozionante, specie quando durante lo spettacolo l'Auditorium è esploso in un boato: a sorpresa di tutti l'urna di Don Bosco è stata portata ai piedi del palco... L'aria si è riempita dell'assordante entusiamo di uno stuolo di Giovani in festa che in coro hanno cantato "SI VEDE, SI SENTE, DON BOSCO E' QUI PRESENTE"; l'aria si è riempita della luce di tantissime "Anime che bruciano" che hanno scatenato il Paradiso, eternamente grati a quel Papà tanto buono che 200 anni fa regalò loro "una fetta di Cielo".
Una storia avvincente che contrappone gli affari gestiti dal Padrone che crea una società di manichini che rischiano di diventare troppo pesanti per toccare le nuvole al "commercio di Anime" di Don Bosco che si fonda sulla bellezza e la purezza di Anime che bruciano, realizzandosi in un gruppo di saltimbanchi con lo sguardo rivolto verso il Cielo e che vivono aggrappati alle nuvole. Un musical a mio parere strepitoso che ha commosso e mostrato ancora una volta la Grandezza del "Giullare dei campi" che offrendo il suo Coraggio ha mostrato ad ogni Giovane che la Vita può essere un biglietto per le Stelle, pagato quotidianamente con diamanti scintillanti nati dalla Grazia della "Stella più luminosa di tutte", proprio quella Grazia di Dio senza cui nulla è possibile. Personalmente mi sono trovata a vivere un momento emozionante, specie quando durante lo spettacolo l'Auditorium è esploso in un boato: a sorpresa di tutti l'urna di Don Bosco è stata portata ai piedi del palco... L'aria si è riempita dell'assordante entusiamo di uno stuolo di Giovani in festa che in coro hanno cantato "SI VEDE, SI SENTE, DON BOSCO E' QUI PRESENTE"; l'aria si è riempita della luce di tantissime "Anime che bruciano" che hanno scatenato il Paradiso, eternamente grati a quel Papà tanto buono che 200 anni fa regalò loro "una fetta di Cielo".
Elena
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